Hänsel e Gretel – la vera storia

Riassunto delle puntate precedenti

Non ho voglia: cercatele, leggetele e non rompetemi il cazzo.

Dopo che tutti e sette ebbero goduto, fecero segno ad Hänsel e Gretel di seguirli.

“Ma in ‘sta cazzo di storia riuscirò a scopare prima o poi?”si domandò Hänsel mentre si puliva le ginocchia rialzandosi.
“E io allora? Nemmeno un maschio etero…tutti gay…eccheccazzo!” rispose Gretel che si era incamminata dietro i Los Siete Enanitos.

Dopo poco meno di un’ora giunsero in una radura.
Al centro, sul prato, una cassa di cristallo con all’interno una bellissima fanciulla.
“Però, che bella figa” esclamò Hänsel “ma sarà morta?”
“No, è solo addormentata” disse una voce dietro un cespuglio e poco dopo spuntò una nutria, con la Gazzetta dello Sport sotto il braccio, che indossava un paio di occhiali.

“E tu chi sei” domandò Gretel.
“Mi chiamo Clotilde e sono la guardiana della radura, nonché colei che veglia il sonno di…”
“La bella addormentata nel bosco” disse Hänsel.
“No” di rimando la nutria “lei è Blancanieves”
“Eh no, ci deve essere un errore” disse Hänsel “questa è la bella addormentata, Biancaneve era quella che va dalla nonna e poi incontra il lupo che assieme ai tre Porcellini se la scopano in una gangbang e poi arriva un burattino che gli cresce il naso quando vede un paio di tette…”
“Ma è deficiente?” domando la nutria a Gretel.
“No, è così da quando ha trovato la pipa per fumare il crack che usava mia mamma ed ha fatto un paio di tiri” le rispose.

“È caduta vittima di un incantesimo” disse Clotilde seduta su una pietra, mentre tirava fuori il tabacco per confezionare una sigaretta “che le ha lanciato una vecchia strega.”
“Secondo la profezia” continuò “l’uomo che reciterà la formula magica per aprire il sarcofago e che le bacerà le labbra, riuscirà a svegliarla dal sonno profondo nel quale è caduta e lei, ridestandosi, si innamorerà perdutamente di lui.”

“Ma che formula magica, ci penso io a farla uscire da lì” disse Hänsel decisamente infoiato all’idea di infilare la lingua in bocca a quella bellissima fanciulla.
Provò di tutto per aprire quella cassa di vetro: la prese a sassate, la colpì con un masso, poi con un martello, una mazza, provò con un flessibile con lama diamantata, un raggio laser, esplosivi vari, mentre Clotilde e Gretel lo guardavano annoiate.
Alla fine Hänsel si arrese.
“Mi sa che se non si recita una cazzo di formula magica, non c’è verso di aprire questa cazzo di cassa!”

Clotilde iniziò a tossire, una bella tosse grassa da fumatore, e scatarrò sul prato.
“Dovete prendere quel sentiero” disse loro indicando una stradina che si perdeva nel bosco “e camminare fino a quando non troverete una casa fatta di ciccioli…”
“Ma la casa della strega non era fatta di marzapane, con le finestre di cioccolato e le pareti di biscotto?” domandò deluso Hänsel.
“La strega è originaria della provincia di Bologna, niente marzapane, cioccolato o biscotti: ciccioli ho detto. Ora andate e ricordate: è una vecchia baldracca ed il solo modo che avrete per riuscire a strapparle la formula magica è assecondare i suoi desideri sessuali.”
“Ah io ci sto” disse Hänsel “basta che mi lasci in pace il culo e per me va bene anche se è vecchia e brutta”.

E così i nostri eroi si misero in cammino.

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