Tag: curiosità

  • Sborrami in faccia

    Ogni volta che acquisto prodotti in profumeria tentano di appiopparmi una crema; essendo uomo etero del secolo scorso, quindi decisamente obsoleto, la sola crema che posso considerare è quella catalana e non desidero impiastricciarmi il viso con quelle cose viscide.

    Cercano ovviamente di convincermi che le creme idratano la pelle, ringiovaniscono e cazzate del genere, ma io già idrato tutto il corpo, bevendo birra, vino ed altri alcolici, e non desidero avere la pelle giovane quando sono più vicino alla terza età che alla giovinezza.

    Ma se tu, invece, ci tieni particolarmente a sembrare più giovane e ami prenderti cura del tuo aspetto, dovresti valutare un nuovo trattamento che pare essere di tendenza:
    sperma di salmone.

    Quando ho letto “ma il trattamento viso allo sperma di salmone anti invecchiamento funziona davvero?” la mia mente malata ha subito proposto l’immagine raccapricciante di un salmone che si tira una sega con la sua pinnetta destra (o sinistra se mancino) e dopo un po’, sborra in faccia ad un estasiato spornossessuale (il metrosexual dei giorni nostri).

    Cliniche dermatologiche in Corea del Sud pare utilizzino questo trattamento fin dal 2014 ed il motivo è che l’ingrediente principale dello sperma di salmone sono i polinucleotidi (PN), che possono migliorare l’elasticità, la luminosità e la consistenza della pelle, oltre ad avere altri benefici.

    Ma il trattamento viso allo sperma di salmone anti invecchiamento funziona davvero?

    So cosa stai pensando, ma la risposta è no: se ti fai sborrare in faccia dal tuo lui, non ottieni gli stessi benefici, quindi o vai in un centro dove praticano il trattamento allo sperma di salmone, oppure organizzi un bukkake con una ventina di esemplari.
    Se posso darti un consiglio, sceglierei la prima ipotesi: i salmoni appartengono al mondo ittico il che fa si che vivano in acqua e quando schizzano, la loro roba gelatinosa si disperda.

    Peraltro masturbare un salmone per farlo venire, potrebbe essere visto come un atto di zoofilia, di maltrattamento, e potresti essere denunciat* (in questo caso l’asterisco è d’obbligo perché il desiderio di avere una pelle giovane accomuna entrambi i sessi).

    Ovviamente, se lo trovi eccitante puoi benissimo farti sborrare in faccia dal tuo lui eh, anche se non serve per migliorare l’elasticità della pelle…

    Ricorda, a prescindere da dove, che l’importante è venire e far venire: scopa, godi e fa godere.

  • Queefing

    Modalità cazzeggio “ON”

    Ci stai dando dentro, martellando come un fabbro; lei mugola di piacere.
    Ad un certo punto senti un rumore sinistro, un suono a te familiare in certi contesti ma non mentre stai scopando; vero che sei concentrato a goderti il momento ma sei sufficientemente lucido da capire che non sei stato te, quindi…
    Ne senti un altro ed un altro ancora.
    A questo punto è palese che non sei tu ma lei, e stenti a crederlo: è così carina…
    Ora che ci fai caso, questi suoni sono ritmici, nel senso che vengono emessi ogni volta che lo infili e ciò è strano; ancora di più, se pensi che non le stai scopando il culo.
    Inizi a spingere in modo meno potente, pensando che forse soffre di colon irritabile e che hai fatto bene a preferire la fica all’ingresso posteriore, che magari ha mangiato fagioli o è intollerante al lattosio…
    E niente via, si è rovinata l’atmosfera: ciò che era partito con ottime premesse si sta trasformando in una scopata tutt’altro che indimenticabile e questo perché, invece di leggere il mio blog cazzeggi sui social…coglione!

    Se anche a te è capitato di sentire un suono simile ad un peto mentre la stai scopando, nessun problema: si tratta semplicemente di un fenomeno chiamato queefing.

    Purtroppo c’è questa mania del cazzo di usare anglicismi sempre; in pratica altro non è che l’uscita rumorosa di aria dalla vagina: tale fenomeno è incontrollabile, inodore e proviene esclusivamente dalla vagina, non dal culo.

    L’aria dalla vagina esce tendenzialmente durante o subito dopo il rapporto penetrativo perché, durante questo movimento, insieme alle alterazioni fisiologiche che si hanno durante l’eccitazione, può rimanere intrappolata aria all’interno del canale vaginale; di conseguenza, appena quest’aria trova il modo di fuoriuscire, lo fa in modo rumoroso.
    Questo suono è molto simile alle flatulenze, ma è fondamentale comprendere che le zone del corpo da cui escono sono diverse e che, per quanto naturali entrambi, il flato vaginale è incontrollabile.

    Quindi niente panico: fatevi una risata, cambiate posizione e tornate a spassarvela.

    Ed ora qualche curiosità sui peti, quelli veri eh… 

    Ogni persona, sia essa un obeso camionista turco o la strafica che vedi ammiccare su Instagram, produce tra i 500 e i 1.500 millilitri di gas al giorno, che equivalgono a circa due litri di acqua gasata; quindi ogni essere umano espelle gas dal culo, il più delle volte in modo del tutto inodore

    Oltre il 99% del gas che passa è costituito solo da azoto, ossigeno, anidride carbonica che non hanno odore; solo l’1% dei gas espulsi ha un cattivo odore, per via che contengono gas maleodoranti come l’idrogeno solforato.
    Ovviamente le 99 sono quelle che fate in auto, da soli, mentre quell’1% la mollerete mentre sarete in fila alla cassa del supermercato, facendo perdere i sensi a chi sarà dietro di voi, che crollerà a terra svenuto. 

    Si emettono questi suoni poco gradevoli, mediamente, dalle 14 alle 21 volte al giorno, principalmente durante il sonno.
    Se sei andato a letto con una mora mediterranea ed il mattino dopo ti sei svegliato accanto ad una una nordica albina, ora sai perché.

    Come sappiamo, esiste l’orgasm gap ma anche il wind gap: infatti, se da un lato gli uomini ci scherzano su e, anzi, quasi si vantano dei loro suoni anali, per le donne il peto è tabù.
    Il motivo è da ricercarsi nello stereotipo che vuole la donna creatura leggiadra e eterea, che non emette suoni imbarazzanti, né odori sgradevoli, mentre sappiamo che anche loro producono gas e la loro cacca non profuma di muschio bianco.
    Pare che una donna attenda in media 1,3 anni per lasciarsi andare davanti al proprio partner, mentre l’uomo medio ci metta circa 6 mesi.

    Ora però, non usate il queefing (fuoriuscita di aria dalla vagina) per nascondere il peto vero eh…che se beccate quello che puzza, fate una figuraccia.


  • I film tristi fanno ingrassare

    Gran gran parte dell’infelicità umana è colpa del cinema:
    i film romantici generano aspettative irrealizzabili per gran parte delle donne; i film porno, invece, per gli uomini.

    Ed i film strappalacrime?
    Beh, gli esperti della Cornell University, in un articolo pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine, sostengono che le pellicole tristi inducono a mangiare di più.
    In un test svolto nelle sale cinematografiche di sette città americane, nel weekend super affollato della festa del ringraziamento, è saltato fuori che chi aveva guardato una pellicola commovente aveva mangiato il 55% di pop-corn in più rispetto a coloro che avevano scelto la commedia.

    E non va meglio per quelli che, invece, amano i film d’azione:
    davanti a queste pellicole si tende a mangiare seguendo il ritmo incalzante della storia narrata, come hanno dimostrato gli stessi ricercatori in uno studio precedente.

    Ricapitolando, quindi, i film romantici generano aspettative irrealizzabili: storie grondanti passione, romanticismo, dove l’eroina, di solito un’insignificante e sfigata esponente del genere umano di sesso femminile, conduce una vita di merda fino a quando incontra il suo “principe azzurro”:
    bellissimo, sensualissimo, intrigantissimo, intelligentissimo, di successo, sicuro di se, che quando va in bagno a cagare non lascia puzza ma le delicate note profumate del patchouli.
    Ovvio che, alla fine del film, quando una pensa alla propria di vita sentimentale, quando paragona il suo uomo al “principe azzurro” del film, un minimo di sconforto arriva e si fa forte il desiderio di farla finita, cercando di morire per intossicazione acuta da alcol ingozzandosi di Mon Cherie. 

    Per i maschi, invece, le aspettative irrealizzabili le generano i film porno:
    ti immagini di finire a letto con una truccata, fisico mozzafiato, lingerie erotica, tacco 15, pronta a donarti tutti i buchi ed a supplicarti di sborrarle in faccia e, invece, ti ritrovi una con bigodini e pigiama di pile, che appena provi ad infilarle la mano sotto la felpa ruggisce:
    “cos’hai intenzione di fare? Dormi e non rompere il cazzo!”

    Tra i due, però, agli uomini va meglio:
    se un uomo vuole nel letto una bella figa, disponibile, messa giù da gara, al posto di una specie di Gabibbo coi bigodini in testa, per realizzare le aspettative del porno che ha visto il giorno prima, può sempre andare con una escort; vero che costa un po’ ma alla fine realizzi ciò che desideri.
    Per una donna, invece, è piuttosto difficile:
    un Edward Lewis (il personaggio che interpreta Richard Gere in Pretty Woman) per tutta la vita credo sia impossibile da trovare.
    Eh sì, perché di uomini belli, ricchi e affascinanti, dei veri Principi Azzurri, probabilmente ce ne sono ma per uno di loro ci sono milioni di donne pronte ad accaparrarselo, magari anche più sexy e più giovani e quindi…è una partita persa in partenza.

    Se invece di un “Principe Azzurro” per la vita vi accontentate di un “Idiota Marrone chiaro”  (mi faccio le lampade) per una notte…contattami pure: magari non è sempre così, ma dicono che “chi si accontenta gode”…

  • Chi beve alcolici è più intelligente

    La ricerca è piuttosto datata, ma vale la pena ricordarne il risultato:
    chi beve alcolici è più intelligente.

    Secondo una ricerca condotta su pazienti britannici e americani e pubblicata sulla rivista di Psicologia generale, le persone con un più alto quoziente intellettivo sono quelle più predisposte al consumo di sostanze che alterano la mente, come l’alcol.

    Queste sostanze, infatti, sono considerate parti integranti delle esperienze evolutive che vengono acquisite e fatte proprie molto più dagli individui intelligenti che da quelli meno perspicaci.

    Intanto metto il link: mai vorrei pensaste fosse una cagata che mi sono inventato. Chi beve alcolici è più intelligente

    Va però precisato che l’assunzione di alcol non è direttamente proporzionale all’intelligenza: non è che uno più beve e più è intelligente; infatti un altro studio, svedese, ha scoperto che è più probabile che le persone con un QI più basso assumano quantità di alcolici maggiori rispetto a quelle dotate di un QI superiore (fonte)

    Tutto ciò non mi stupisce: l’alcol è fondamentale per sopportare le persone noiose e stupide, ovvero gran parte del genere umano, quindi occorre bere, qualora si desideri un minimo di vita sociale; tuttavia, come per ogni piacere che vogliamo assaporare, occorre mantenere sempre la capacità di goderne senza diventarne schiavi.

    Ricapitolando, le persone intelligenti assumono alcol ma senza diventare degli alcolizzati.

    Questo significa che gli astemi sono stupidi?
    Il risultato della ricerca pare ci suggerisca tale conclusione, ma penso che non siano necessariamente stupidi, anche se le sole due persone astemie che conosco sono la quintessenza della stupidità; probabilmente sono semplicemente noiosi, il che li rende soggetti da evitare e totalmente inscopabili.

    Ritengo preferibile inchiodarmi lo scroto ad un ceppo di legno con una pistola sparachiodi, piuttosto che uscire con una donna astemia; mai rinuncerei al piacere di condividere una bottiglia di buon vino con una donzella, apprezzando, sorso dopo sorso, quel calore e leggero stordimento che sgretola la sottile barriera di pudore ed alimenta la voglia di assaporare il suo dolce nettare.