Autore: Nikolas Northwood

  • Regola #1: presta attenzione al suo piacere

    La prima regola da seguire per essere in grado di donare orgasmi alla propria donna è conoscere i suoi punti del piacere, fondamentali per accendere la passione.

    Il post precedente ha evidenziato come la percentuale di donne lesbiche che raggiunge l’orgasmo sia superiore rispetto a quella delle donne etero: 75% contro il 63%.

    Potresti pensare che, tutto sommato, la differenza è semplicemente di un 7% e quindi minima; beh, vallo a dire alle centinaia di migliaia di donne che, in questo momento, stanno facendo sesso entusiasmante come una TV spenta.

    Eh, lo so: guardando i porno ti sei convinto che bastasse tirare fuori il tuo uccellone per far godere una donna, ma non è proprio così: le lesbiche non hanno il cazzo, ma sono amanti migliori dei maschietti, perché loro sanno come far eccitare le proprie compagne di giochi, ne conoscono le fantasie, i desideri e sanno come e dove accarezzarle, baciarle, toccarle…

    Alla fine siamo animali sessuali ed i desideri delle donne non differiscono molto da quelli degli uomini; si è portati a pensare che loro siano meno vogliose, ma non è così: il desiderio di godere dei piaceri del sesso è comune ad entrambi i generi, solo che l’uomo, in quanto animale semplice, è pronto prima, mentre la donna, creatura più mentale, ha bisogno di un certo tipo di coinvolgimento, della giusta predisposizione.

    Magari succede davvero quello che capita di vedere nei film, dove una donna viene colta da irrefrenabile desiderio, si strappa le mutandine e si fa scopare in piedi da un uomo incredibilmente affascinante, ma se sei come me, privo della
    capacità di far bagnare una donna semplicemente con la tua presenza, occorre impegnarsi un pelino di più.

    I preliminari sono perfetti per scoprire le zone che, se stimolate come si deve, la trasformano in un’amante passionale e priva di pudori; prenditi tempo, tocca, bacia e lecca ogni millimetro della sua pelle, varia di intensità, di ritmo, presta attenzione alle sue reazioni.

    Potresti pensare, dopo anni che state insieme, di conoscerla bene e trovarla sessualmente poco coinvolgente, un po’ fredda nei confronti del sesso, ma credi davvero di sapere cosa le piace, cosa vorrebbe fare, quali sono i suoi desideri e le sue fantasie?

    Ripensando alle donne sposate o fidanzate che mi hanno concesso il privilegio di amarle, sono certo che i loro uomini avrebbe stentato a riconoscerle vedendole godere a letto con me e non perché avessi un cazzo più grosso del loro o fossi più bello; semplicemente cercavo di conoscerle, di capire cosa desiderassero e mi impegnavo a farle stare bene.

    Quindi, impara a conoscere la tua donna, il suo corpo, i suoi desideri; predisponila a godersi una bella scopata anche semplicemente cercando di svuotare la sua mente dai pensieri che possono turbarla, problemi lavorativi o, più semplicemente, legati a faccende domestiche, facendole un massaggio ai piedi a fine giornata o magari aiutandola sparecchiando la tavola o lavando i piatti.

    La donna che vedi girare per casa, magari con tuta di due taglie più grandi, tua moglie, la madre dei tuoi figli, non è poi così diversa dalle fighe finte che giocano ad essere seducenti sui social o dalle pornostar protagoniste dei brevi video che ti scambi con i colleghi o gli amici.

    Certo, non sarà sempre in lingerie e truccata, perché deve svolgere le faccende domestiche ma anche perché, probabilmente, dopo anni passati a soddisfare le voglie di un caprone egoista che bada al proprio piacere e non al suo (esatto, parlo di te) magari le è pure passata la voglia, ma puoi stare certo che con l’uomo giusto diventerebbe una Dea del Sesso; il punto è: vuoi essere tu l’uomo che se la ritrova nel letto, oppure preferisci limitarti a commentare con gli amici quanto sia porca quella tizia su Instagram, continuando ad ignorare la tua donna che, probabilmente, starà facendo la porca con uno che, invece, è attento al suo piacere?

  • Orgasm gap

    Lasciamo per un attimo Hansel & Gretel nella foresta, alle prese con i loro cazzi, e torniamo all’argomento che più mi sta a cuore.

    Lo scorso anno, a giugno, uscivano su Sexual Medicine i risultati di uno studio su quello che viene definito “gap sessuale” condotto negli Stati Uniti su un campione di indagine di 24 752 adulti, di età compresa tra 18 e 100 anni.
    I dati sono stati raccolti attraverso 8 indagini trasversali tra il 2015 e il 2023.

    Gli uomini riportano tassi di orgasmo che variano dal 70% all’85%, mentre per le donne i tassi si attestano tra il 46% e il 58%; questo divario, di circa il 22%-30%, dimostra ciò che sappiamo da sempre, ovvero una disuguaglianza nella soddisfazione sessuale.Analizzando più a fondo i dati si scopre che differenze nell’orientamento sessuale influenzano il raggiungimento di un orgasmo; vediamo le varie percentuali:
    uomini eterosessuali 85%;
    donne eterosessuali 63%;
    uomini omosessuali 89%;
    donne omosessuali 75%;
    uomini bisessuali 88%;
    donne bisessuali 66%.

    Cosa si evince?
    Che gay e lesbiche godono di più, ad esempio, e che la fantasia comune a molte donne, sesso a 3, non è particolarmente vantaggiosa in termini di raggiungimento dell’orgasmo; non è detto, quindi, che la probabilità di raggiungere l’orgasmo sia direttamente proporzionale al numero di cazzi che hai da gestire nello stesso momento.

    Cosa fare, quindi, se sei una donna etero ed appartieni a quel 37% che scopa e non orgasma?
    Diventi lesbica oppure inizi a darla a chi ti fa godere e se ti piace il cazzo, non hai scelta:
    devi darla a chi ti fa godere.

    Vero, quelli bravi a letto, amanti generosi ed appassionati, non lo portano scritto in fronte; purtroppo, la mia idea di dotare gli uomini di una specie di patentino del sesso, sul quale venissero riportate caratteristiche e recensioni delle amanti passati, non ha preso piede, ma ciò non significa che devi farti andare bene il sesso scadente.

    A meno che tu non desideri procreare, il sesso devi farlo esclusivamente per il piacere ed il benessere psico-fisico che dona: ergo, se hai una relazione sessuale insoddisfacente è ora di cercare qualcuno che ti faccia godere.
    Come scritto, non è che quelli meritevoli della tua fica lo portano scritto in fonte, oppure hanno un led luminoso verde in mezzo agli occhi, ma vale la pena cercare, provare.
    Se rimani nella tua relazione attuale insoddisfacente, hai 0 probabilità di godere; se cerchi altrove (in altre parole se ti fai amanti) magari le probabilità aumentano.  

    Fino a qualche anno fa ho dato il mio piccolo contributo alla causa, donando piacere a donne sposate/fidanzate che probabilmente non ne provavano abbastanza, dal momento che mi accoglievano nel loro letto, e ricevendone altrettanto e per me è stato un vero privilegio farlo; una donna che ti sceglie come amante conferisce una grande dono ed il solo modo che un uomo ha per sdebitarsi è farla godere.

    Oggi, invece, non sono più in grado di offrire performances degne, causa età, ed allora offrirò il mio contributo fornendo qualche dritta, sperando di sensibilizzare il lettore maschio che capitasse in zona.
    Quanto alle fanciulle, spero che possa servire anche a voi, a capire che meritate un uomo che sappia donarvi piacere e farvi stare bene.

    Dai prossimi post ci proverò, ok?

  • Hänsel e Gretel: nel bosco

    Nel frattempo, nel bosco, si era formato un piccolo capannello di animali selvatici attorno ad Hänsel e Gretel, incuriositi dalla presenza di quelle due figure: Hänsel era legato all’albero di fronte in modo da abbracciarlo, mentre Gretel, invece, era legata di schiena.

    Un possente cinghiale maschio, dotato di zanne affilate ed in preda ad una erezione da far invidia al Rocco nazionale, si avvicinò a Gretel.

    “Che sta succedendo? Legato così non vedo un cazzo” chiese Hänsel
    “Un cinghiale con un pene enorme si sta avvicinando e temo non abbia buone intenzioni” rispose Gretel.

    Il cinghiale era a pochi centimetri dal corpo inerme della fanciulla: la annusò tra le gambe. Improvvisamente compì un balzo all’indietro gli uscì dalla bocca un conato di vomito che centrò in pieno il viso di Gretel.
    “Ma cazzo, hai le tue cose” urlò il suide inorridito che detestava l’odore del mestruo.
    “Ma che schifo cazzo, mi hai fatto passare la voglia…”
    Gretel scrollò il capo per cercare di togliersi dal viso i pezzi di piada squaqquerone e rucola, resti del pranzo del cinghiale, e tirò un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo.

    Il cinghiale, ancora con la faccia disgustata, si girò verso l’albero dove era legato Hänsel; aveva ancora una potente erezione e, dato che non poteva tirarsi le seghe perché ungulato e sprovvisto di arti prensili, doveva assolutamente penetrare qualcosa per raffreddare le sue voglie ed il culetto sodo di Hänsel inizio ad essere piuttosto appetibile.

    Sì avvicinò ed iniziò ad annusarlo: non profumava certo di vaniglia, ma non era poi così puzzolente.
    Con una zanna affilata praticò un taglio nei pantaloni del fanciullo, il quale iniziò a sudare freddo.
    “Che…che succede” disse piagnucolando.
    “Mi sa che il bel cinghialotto apprezzi di più le tue chiappe della mia passera, caro fratellino” rispose Gretel scoppiando poi a ridere.
    “No eh, non facciamo scherzi cazzo…fermo eh…” ma era ormai troppo tardi.

    Hänsel sentì l’arietta gelida insinuarsi dall’apertura che il cinghiale aveva praticato e percepì chiaramente qualcosa di duro e caldo proprio all’ingresso del suo ano.
    “Ma come puoi” disse “approfittarti così di un bambino innocente” disse.
    A sentire queste parole il cinghiale si fermò: la sua coscienza gli impediva di andare oltre. Aveva fatto cose turpi nella sua vita, ma mai nei confronti di bambini innocenti.
    Sì ritrasse dal didietro di Hänsel con un’espressione contrita sul volto e stava per rimettere l’uccellone nei pantaloni quando Gretel disse:
    “Non credere a quel pezzo di merda raccontapalle: siamo gemelli, abbiamo 45 anni e siamo così perché affetti da nanismo. I nostri genitori ci spacciavano per bambini solo per farsi dare gli assegni famigliari.”

    Il cinghiale tornò alle spalle di Hänsel, si sputò sulla cappella e con un ghigno da folle lo infilò tutto dentro.

    A 5 chilometri di distanza un lupo che si stava scopando una dolce nonnina si fermò.
    “Hai sentito che urlo? Sarà mica Tarzan?”
    “Ma che Tarzan, rispose la vecchia, mica siamo nella giungla… Sfondami!“

  • Hansel e Gretel – la vera storia

    Accadde la settimana scorsa.
    Ero in solaio, tra gli scatoloni, intento a cercare vecchi numeri di Lesbo Mese, rivista porno che è stata il mio testo di educazione sessuale nonché ottimo coadiuvante per innumerevoli sborrate adolescenziali, quando mi capita un vecchio libro dalla copertina consunta.
    Non vi erano titoli né indicazioni sull’autore; solo un pezzo di nastro adesivo in carta con su scritto “FIABE”.
    Lo apro e sulla prima pagina, vergata in una grafia molto curata, “a Bice, donna generosa e piena di amore. I fratelli Jacob Ludwig Karl e Wilhelm Karl Grimm”.

    Non era necessario un quoziente intellettivo superiore alla norma, per capire che avevo trovato un manoscritto di inestimabile valore.

    Mi siedo su una vecchia sedia ed inizio a sfogliare il libro. Qua è là si notavano chiazze sulle pagine ingiallite; alcune erano incollate, segno inequivocabile che qualcuno aveva usato quei testi per sparare fuori la propria roba gelatinosa.
    “Che razza di pervertito figlio di puttana può essere così malato da tirarsi seghe leggendo innocenti fiabe per bambini” dissi a bassa voce.
    Poi ricordai quando mi segavo pensando a Pinocchio che, mentendo, faceva allungare il naso, dietro alla Fata Turchina messa a pecora, intenta a succhialo a Geppetto e non mi sembrò più così strano.

    Con delicatezza staccai le pagine incollate tra loro ed iniziai a leggere.

    La vera storia di Hänsel e Gretel.

    Davanti a un gran bosco abitava un povero taglialegna che non aveva di che sfamarsi; riusciva a stento a procurare il pane per sua moglie e i suoi due bambini: Hänsel e Gretel. 
    Un giorno, mentre era in tabaccheria a prendersi le cartine per farsi qualche cannone, decise di acquistare un Gratta&Vinci, con una monetina grattò via la striscia argentata e vinse 5 milioni di euro.

    Al colmo della felicità il taglialegna corse a casa e mostrò il biglietto vincente alla moglie.
    “Cara ho vinto cinque milioni di euro. Hai capito? CINQUEMILIONIDIEURO!!!”
    La donna, che stava facendo il minestrone, scaraventò tutto fuori dalla finestra.
    “Evvai!!! Basta minestone!!! Da domani champagne, caviale, e finalmente anche noi potremo avere una Porsche GT3 RS come i VIP”
    “Esatto” rispose il marito “ma…coi bambini come facciamo? La 911 GT3 RS ha solo due posti… Ci sono! Li vendiamo come cavie umane ad un’industria farmaceutica!”
    “Che padre degenere. Ho proprio sposato un pezzo di merda senza cuore” disse con astio la moglie del taglialegna.
    “Ma ti pare che io, le mie creaturine adorate, possa venderle come cavie ad un’industria farmaceutica? Ma cos’hai al posto del cuore? Un blocco di ghiaccio? Vedrai che troveremo il modo di comprare la 911 GT3 RS…ci sono, cazzo: domattina, all’alba, prendi i due bambini, dai a ciascuno un pezzetto di pane e conducili fuori in mezzo al bosco, nel punto dov’è più fitto; accendi loro un fuoco, poi vai via e li lasci soli laggiù.”
    “Ah certo che tu, invece, sei una madre di gran cuore eh…”

    La mattina dopo il taglialegna accompagnò i bambini nel bosco, cercò di abbandonarli ma loro lo seguirono mentre tornava a casa; li prese a calci ma niente, non volevano stare nel bosco da soli. Allora li legò ad un albero e, finalmente riuscì ad abbandonarli.
    Ma appena tornato a casa il taglialegna la trovò desolatamente vuota.
    Notò sul tavolo della cucina un bigliettino lasciato dalla moglie:
    “Caro, ho preso i 5 milioni di euro e sono scappata in Messico con un cacciatore che passava di qua, un tossico strafatto di crack che parlava di nonne, lupi e cappuccetti rossi ma molto affascinante e con un bel 30 centimetri di cazzo. Non perdere tempo a cercarmi perché ho minato la casa che esploderà tra tre secondi, due secondi, un secondo, BOOOMMM!!!”

    Fine prima parte.

  • Problemi nelle relazioni di coppia

    Le relazioni affettive, che spaziano dai legami familiari a quelli romantici e sociali, rappresentano uno degli aspetti più complessi e significativi dell’esperienza umana.

    Altroché se lo sono, al punto che molte coppie si rivolgono a specialisti per venire aiutate a superare i momenti difficili.

    Leggevo un articolo che evidenziava come, nella sola Sicilia, il 48,9% delle coppie scelga la terapia; tra i principali motivi, oltre al miglioramento della relazione, figurano l’infedeltà, le interferenze delle famiglie d’origine e la gestione dei figli.

    Nel resto d’Italia non è che sia meglio eh…

    Mi domando, però:
    che senso ha andare in terapia di coppia perché la persona con la quale state ha scopato un altro (o altra o altri o altre)?

    Nella mia vita sono stato l’amante di molte donne: gran parte di loro erano sposate oppure convivevano.
    Perché tradivano i propri uomini con me?
    Non sono mai stato bello ed ho un cazzo di medie dimensioni (tuttavia, in Corea del Nord avrei potuto fare carriera nel porno, visto le loro lunghezze medie).
    Semplice: perché con me quelle donne si sentivano desiderate, riscoprivano la loro sensualità perché libere di esprimerla, di essere loro stesse, senza il rischio di venire giudicate.
    E godevano del buon sesso, perché si trovavano nel letto un uomo che era attento al loro piacere.

    Forse dimentichi che la donna al tuo fianco, che prepara da mangiare, che stira le tue camicie, che pulisce casa, che gestisce i figli, è anche una femmina alla quale piace il cazzo, esattamente come la collega con la quale ci provi o la tizia che passa e che commenti con i tuoi amici al bar.

    Magari non è più così giovane, non avrà tette di marmo o chiappe sode, ma è pur sempre una femmina, abile nell’arte della seduzione, vogliosa di bagnarsi di godere e se non lo farai tu, troverà un altro.
    Il fatto di ritrovarsi tra le cosce un uomo che la desidera e la fa godere, risveglierà le sue voglie, rinvigorirà la propria autostima e credimi che in poco tempo si ritroverà la voliera ben rifornita di uccelli.

    Quindi, invece di spendere soldi in terapie inutili, non è meglio che investi la medesima cifra per portarla fuori a cena e poi in un motel a scopare come se non ci fosse un domani?
    Sì, lo so che avete un letto anche a casa, ma è un modo per rompere la monotonia.

    Una mia amica blogger era solita dire che la più terribile malattia sessuale trasmissibile era la noia.

    Alla fine vivere una relazione serena non è difficile:
    fa sentire la tua donna amata e desiderata, rispettala, apprezza ciò che fa, falla ridere, sii per lei amico e amante, donale coccole ed orgasmi; non ti garantisco che non ti tradirà, ma almeno ridurrai le possibilità che possa succedere.

    Inoltre, come ho spesso scritto, avere una relazione non è obbligatorio: se non sai far stare bene la tua donna, stattene da solo, smanettati con un porno e non rompere il cazzo; una donna va meritata.

    Con questo post mi sono rivolto al lettore di sesso maschile perché negli anni ho potuto constatare come molti di loro non abbiano idea di come far stare bene la propria donna; pensano basti portare a casa uno stipendio per avere un buon rapporto di coppia, ma non è così.

    Potresti obiettare che esistono anche molte donne che non fanno sentire desiderato il proprio uomo, che lo considerano scontato, niente pompini con ingoio né culo.
    Verissimo: nemmeno loro devono lamentarsi se poi il loro marito/compagno scopa in giro e se la relazione va in vacca; ma sai, stando ai risultati di numerose ricerche solamente il 64% delle donne ha raggiunto l’orgasmo durante l’ultimo rapporto sessuale, rispetto al 91% degli uomini, quindi mi pare ovvio che siano gli uomini la causa più probabile di un rapporto in crisi.

    Alla fine, la salute della vostra relazione mi sta a cuore perché se è buona avrete maggiori probabilità di essere sereni, tranquilli, felici e non sarete persone sgradevoli per i malcapitati che dovranno avere a che fare con voi (tra i quali potrei esserci anche io…).

  • A proposito di decaloghi

    L’ISS ha presentato dieci raccomandazioni per un 2025 all’insegna della
    salute e del benessere, incoraggiando scelte consapevoli che possono
    migliorare significativamente la qualità della vita.

    Eh beh, se migliorano significativamente la qualità della vita, cazzo
    allora vale la pena approfondire.

    1 – Uscire dalla dipendenza da smartphone.
    2 – Evitare l’alcol.
    3 – Smettere di fumare.
    4 – Assumere cinque porzioni di frutta e verdura al giorno.
    5 – Monitorare la pressione arteriosa.
    6 – Riduci, Riusa, Ricicla.
    7 – Acquista e conserva i cibi con giudizio.
    8 – Cura il benessere psicologico, affidandoti a strizzacervelli.
    9 – Per prevenire le malattie infettive, lava le mani frequentemente e
    vaccinati.
    10 – Fidati solo di fonti affidabili.

    Ora, il punto 10 è importante: fidati solo delle fonti affidabili.
    L’ISS, fonte affidabile, ha dato 10 raccomandazioni; Nikolas Northwood,
    fonte inaffidabile, te ne dà solamente una:
    SCOPA!

    Vuoi un 2025 all’insegna della salute, del benessere e di un generale
    miglioramento della qualità della vita?
    SCOPA!

    Dato che si combatte a decaloghi, ecco dieci motivi per i quali dovresti
    fare più sesso (ovviamente si intende sesso consenziente e piacevole).

    1 – Potenzia il sistema immunitario, quindi puoi fare a meno di vaccini e
    farmaci.
    2 – Come ogni tipo di attività fisica, fa bene al cuore.
    3 – Abbassa la pressione arteriosa.
    4 – Allevia mal di testa, grazie al rilascio di endorfine che sono un
    analgesico naturale.
    5 – Riduce il rischio di cancro alla prostata.
    6 – Migliora il sonno.
    7 – Allontana lo stress.
    8 – Potenzia le capacità mentali.
    9 – Migliora l’autostima.
    10 – Allunga la vita.
    Fonte

    Ah, dici che non sono affidabile e che credi solo a quando raccomanda l’ISS?
    Ti dimostro che, alla fine, facendo più sesso rispetterai anche il decalogo
    “da fonte affidabile”

    Se sei impegnata a fare sesso, probabilmente lo smartphone lo lasci perdere.
    Se stai succhiando un cazzo o leccando una fica, la bocca è impegnata
    quindi non puoi né bere, né fumare.
    Se mancano i cazzi, puoi sostituirli (momentaneamente) con zucchine
    (verdura) o banane (frutta), anche più di cinque volte al giorno: dipende
    dall’appetito che hai.
    Non ti serve monitorare la pressione arteriosa perché il sesso la riduce
    naturalmente.
    Non devi ridurre, riusare o riciclare, perché quando sei appagata
    sessualmente non senti il bisogno di buttare soldi in cagate acquistate su
    siti cinesi che vendono prodotti a basso costo.
    Una vita sessuale appagante è naturalmente antistress e promuove la
    serenità: non ti serve lo psicologo, a meno che non te ne scopi uno…
    Il sesso potenzia le difese immunitarie e con esso la capacità del nostro
    corpo di difendersi dalle malattie.

    Ora ti domanderai:
    ma se il sesso fa così bene, perché non viene raccomandato dalle “fonti
    affidabili”?

    Beh, intanto perché non sarebbe professionale una soluzione così semplice: anni e anni di studi, lauree e master per dire “se volete stare bene, scopate”?
    Poi le industrie farmaceutiche non sarebbero d’accordo: se hai mal di testa e te lo fai passare con un orgasmo invece che con un Oki, come fanno a fare soldi?
    E la chiesa? Cazzo, il sesso va fatto solo per procreare, non per curarsi.
    E gli psicologi? Anche loro devono pur mangiare no? E tu, quando sei un po’ giù di corda, fai sesso e ti curi con dosi massicce di cazzo e orgasmi? Eh no, cazzo…non si fa.

    Alla fine, se ci pensi, se sei serena, felice ed appagata grazie ad una
    vita sessuale piacevole:
    non spendi soldi in cazzate;
    non usi farmaci per ogni minima cagata;
    non sei infelice e, quindi, non hai bisogno del conforto della chiesa, delle sue cazzate e nemmeno degli psicologi;
    non sei spaventata ed allora i vari allarmismi che ogni giorno popolano i
    notiziari, dai danni causati dal vino al rischio di morte provocato dalle
    Pringles, non hanno effetto su di te.

    Una persona felice non è manipolabile; ecco, quindi, che nessuno ha
    interesse a far si che tua sia felice, nessuno tranne me, ovviamente.

  • I benefici del morning sex

    A differenza della maggior parte dei maschi, io non amo fare sesso al mattino appena sveglio: mi occorre almeno un’ora per carburare ed in quel lasso di tempo gradisco che non mi si rivolga la parola; messo così, immagina quanto potrei desiderare farmelo succhiare…

    Diverso è se non ho dormito; magari s’è fatto serata, si torna all’alba ed allora, prima di mettersi a dormire…

    Di norma non ho mai dormito con le mie amanti: molte di loro erano sposate o fidanzate, quindi ci si vedeva clandestinamente e dovevano tornare a casa; con le single, invece, andavo comunque a dormire a casa mia.

    Le volte, però, che è capitato, con morose oppure amanti che potevano stare fuori una notte o due, ho notato come alcune di loro al mattino avessero voglia; ovviamente non ho rifiutato le loro avances (mai rifiutare una scopata) però mi rendevo conto che non era la mia ora preferita.

    Esiste una ragione scientifica sul perché, soprattutto i maschi, pm1preferiscono farlo al mattino: la concentrazione di testosterone pare sia più elevata tra le 6.30 e le 7.30 del mattino; inoltre al mattino appena svegli, non siamo ancora stati coinvolti, o travolti, dai problemi quotidiani e con meno stress si fa sesso più volentieri.

    Immagino sia qualcosa di atavico.
    I nostri antenati non potevano contare su Deliveroo per farsi portare il cibo ma dovevano uscire a cacciare animali poco entusiasti all’idea di ritrovarsi a rosolare a fuoco lento, con un palo infilato nel buco del culo che esce dalla bocca; ciò li rendeva piuttosto irrequieti ed il nostro antenato rischiava di non tornare a casa la sera.
    Ecco quindi che, per la riproduzione, si rendeva necessario l’accoppiamento al mattino, perché arrivare sani e salvi alla sera era tutt’altro che scontato.

    Anche se oggi non abbiamo la necessità di uscire per andare a caccia, il sesso al mattino porta comunque dei vantaggi.

    Fare sesso appena svegli è vivere il presente quindi saggio, dato che non sappiamo se arriveremo a sera; le bestie feroci che mettevano a repentaglio la vita dei nostri antenati sono state sostituite da imbecilli che mandano messaggi mentre guidano, risultando anch’essi letali.

    Poi se soddisfiamo sessualmente la nostra lei, riduciamo le possibilità che possa farsi ingroppare dal collega in sala server.

    Altri vantaggi:
    fare l’amore al risveglio pare sia in grado di rendere più creativi i due partner, più attivi e vitali nel corso della giornata e più energici; inoltre, aumenta l’affinità e l’intimità tra le parti. genera una sorta di effetto analgesico che allevia eventuali mal di testa anche tensivi, svolge un’azione antiossidante sul corpo e ne aumenta le difese immunitarie, fa bene alla salute di pelle, unghie e capelli, stimola la produzione di endorfine e aiutando la mente a mantenersi più concentrata nell’arco della giornata.
    In più, con il raggiungimento dell’orgasmo sia nelle donne che negli uomini, l’ossitocina che viene rilasciata durante l’atto, aiuta a infondere un profondo effetto rilassante e di tranquillità utile a ridurre lo stress, l’ansia e/o eventuali pensieri e paure.

    Tutto perfetto quindi? Non direi…

    Se a preferire questa fascia del giorno sono generalmente gli uomini, per motivi puramente fisiologici, per le donne avviene il contrario: il momento migliore per il sesso risulta essere tra le 22.00 e le 2.00 di notte.

    Spesso vengo criticato perché sono solito associare divinità cristiane ad animali domestici e non; li utilizzo come intercalari e per sottolineare e rafforzare concetti.
    Non posso, tuttavia, esimermi da tale pratica pensando che l’uomo, nel sonno, ha frequenti erezioni notturne che servono ad un cazzo, dato che sta dormendo, e magari fatica a farselo venire duro quando deve scopare; o che quando lui ha il picco di testosterone, al mattino presto, lei desidera prendere il cazzo come una tigre anela un piatto di broccoli lessi; e che quando lei desidera sesso, lui sta ronfando, distrutto da una giornata di lavoro.

    A chi definisce ancora il corpo umano una macchina perfetta, rispondo “ma vaffanculo va…”

  • Come dimagrire (facilmente)

    Dove eravamo rimasti?

    Ah, come perdere i chili accumulati durante le feste.

    Di norma mi rivolgo al pubblico femminile perché, tra i tanti difetti che ho, mi piace la figa. Lo so, con tutti i “gender” che sono usciti negli ultimi anni, essere etero è anacronistico; se poi aggiungi che amo l’alcol, la carne e le auto a motore termico, sono davvero un vecchio coglione.

    Comunque, questo post è principalmente rivolto ai maschi ed il motivo è semplice: una donna “morbida” è un concentrato di sensualità; un uomo grassoccio è patetico.

    Tuttavia, se sei una fanciulla “curvy” e desideri diventare una silfide inscopabile, può andare bene anche a te.

    Doverosa premessa: non sono un nutrizionista, ma l’aver provato diete, centri e trattamenti vari, rende il mio parere quasi autorevole.

    Non solo: da inizio settembre ad oggi ho perso tra i 7 e gli 8 chili, mangiando esclusivamente ciò che mi piace.

    A proposito, non è vero che se cala la pancia aumenta l’uccello: il mio piccolo era e piccolo è rimasto.

    La settimana prima di Natale era arrivato il pacco dalla Sicilia, contenente un panettone con crema al pistacchio, un set di crema alla ricotta e cialde fragranti per fare i cannoli e delle iris, una specie di brioche fritta grondante crema.

    Per una settimana ho mangiato una iris a colazione, una a cena e durante il giorno ciò che mi andava: M&M’s, Oreo, arachidi, piadine; mi sono pesato la settimana dopo ed avevo perso un chilo.

    Il motivo è semplice: deficit calorico.

    Ovviamente quella settimana è stata una prova “estrema”: un’alimentazione del genere è scorretta, ma volevo fare questo esperimento.

    Ho introdotto il concetto del deficit calorico perché, alla fine, perdere grasso è facile: basta assumere meno calorie del nostro fabbisogno calorico.

    Ciò che ho fatto è semplice:
    mi sono calcolato il fabbisogno calorico, il metabolismo basale, scaricato una app che mi aiuta col conteggio delle calorie e cerco di restare tra i due valori.

    Spiego meglio con un esempio:
    il mio fabbisogno calorico giornaliero è di circa 2000 kcal; il metabolismo basale è di 1700 kcal circa;

    Io assumo circa 1800 kcal al giorno.

    Il calcolo lo faccio non giorno per giorno ma settimanale, così se esco a cena e consumo 3000 kcal, ho la possibilità durante gli altri giorni di recuperare, abbassando il numero; ciò che conta è restare sotto le 14.000 kcal settimanali.

    Ad aiutarmi il lunedì, che ho assunto a giorno di digiuno depurativo.

    Come scritto all’inizio, mangio ciò che voglio; certo, la mia predilezione per cibi buoni ma calorici, fa sì che mangi meno rispetto a chi segue una dieta “seria”: 100 grammi di M&M’s sono 485 kcal che non saziano; 400 grammi di petto di tacchino sono 440 kcal circa che, invece, saziano.

    Solo che faccio meno fatica a mangiare poco di ciò che mi piace, piuttosto che molto di ciò che non mi piace (brutta cosa la golosità).

    E se mi dici che cibi processati, dolci, ecc. fanno male, ti dò ragione; non mangio solo M&M’s e schifezze varie: semplicemente, non mi privo dei cibi che danno piacere, perché, comunque, sono un edonista, un discepolo di Aristippo, un cirenaico, e mi godo i piaceri della vita, ma senza esagerare.

    E così posso gustarmi un dessert quando voglio, fare colazione con una bella fetta di torta oppure assaporare una bottiglia di vino in buona compagnia; quando seguivo le diete del nutrizionista, col cazzo che potevo.

    All’epoca “solo una pizza margherita nel weekend” e poi arrivavo al punto che mollavo e mandavo tutto in vacca perché non ne potevo più di pollo lesso e verdure condite con un cucchiaino d’olio d’oliva; oggi potrei pure mangiare pizza tutti i giorni e dimagrire.

    Ricapitolando:
    se introduci meno calorie di quelle che rappresentano il tuo fabbisogno calorico, dimagrisci.

    Consiglio di non assumerne meno del tuo metabolismo basale per troppo tempo; magari un giorno o due, per recuperare, e di fare un giorno di digiuno alla settimana che pare faccia bene.

    That’s all folks!

    La foto rappresenta perfettamente cosa intendo quando scrivo della sensualità delle curve morbide femminili.

  • Rimettiti in forma dopo le feste

    Con l’Epifania si chiude il periodo delle festività natalizie; come ogni 7 gennaio ci ritroviamo con il conto in banca più leggero e la bilancia che, impietosamente, ci dimostra la legge della conservazione della massa: “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto (ciò che s’è bevuto e mangiato) si trasforma”, parte in merda e parte in grasso.

    L’imperativo del giorno dopo la Befana è sempre quello: rimettersi in forma.
    Sarebbe saggio arrivare al Natale già in pessima forma, così da non dover vivere lo stress post festa: grasso ero, grasso sono rimasto e fanculo.
    La maggior parte delle persone, però, fisserà l’obiettivo di perdere i chili perduti, abbracciando un stile di vita salutare; o, almeno, ci proverà.

    Se anche tu vuoi perdere i chili accumulati durante le feste, ecco l’immancabile decalogo con i suggerimenti degli esperti.

    Armati di pazienza.
    Non aspettarti che possa bastare nutrirsi per un paio di giorni di bacche e licheni per perdere i chili di troppo: ci vogliono pazienza e determinazione

    Inizia a fare almeno 30 minuti di esercizio fisico al giorno.
    So cosa stai pensando; ammesso tu possa durare mezz’ora senza schizzare o stramazzare esanime, andresti a consumare 126 calorie, l’equivalente di un calice di vino rosso: smetti di fare il cazzone e va fuori a gelarti le chiappe facendo jogging.

    Ricomincia a mangiare sano.
    Il tempo di panettone e cotechino è finito: vai di frutta, verdura, proteine e carboidrati complessi.

    Elimina le tentazioni.
    Prendi un bel sacco dell’immondizia e sbarazzati dei cibi processati, troppo salati ed i dolciumi, ricchi di zuccheri semplici; in altre parole, butta tutto ciò che è piacevole mangiare e tieni solamente carote al vapore e gambi di sedano.
    Vuoi mettere quanto sia più bello sgranocchiare dei broccoli invece delle Pringles mentre guardi un film?

    Bevi.
    No, posa quel fiasco! Bevi acqua, che aiuta ad eliminare le tossine.

    Dormi.
    Necessario dormire almeno 7-8 ore a notte, per favorire processi di rigenerazione e di autoriparazione cellulare.

    Poco alcol.
    Limita il consumo di alcol; non menzionano le droghe, quindi qualche canna o trip di acido sono consentiti.

    Stai all’aria aperta
    Dedicati ad attività che facciano bene al cuore ed ai polmoni, inspira profondamente ed espira, per rilassare mente e corpo.
    Immagino quanto possa essere salutare questo consiglio per chi vive in qualche città della pianura Padana, una delle zone del Pianeta con l’aria più inquinata…

    Cerca compagnia.
    Coinvolgi una persona che possa condividere con te questi consigli in modo da stimolarvi a vicenda in uno stile di vita sano.
    Già vedo la scena:
    “cara, dobbiamo intraprendere un percorso virtuoso e tornare in forma!”
    “Perché, ti sembro grassa?”
    Che le rispondi ora? Coglione…

    Amati.
    Rimetti dentro l’uccello: non intendono “amati” nel senso di tirarti una sega ma di volerti bene.

    (Fonte)

    Prova a fare un giro nella rete e troverai centinaia di articoli che scriveranno le stesse cose:
    cibo sano, niente (o poco) alcol, a letto presto…
    Così perderai le piccole gioie della vita, diventerai triste, perderai interesse per il sesso, diventerai il classico rompicoglioni frustrato e tutti noi dovremo sopportarti.

    Vabbè va, al prossimo post ti darò un paio di dritte io…

  • I film tristi fanno ingrassare

    Gran gran parte dell’infelicità umana è colpa del cinema:
    i film romantici generano aspettative irrealizzabili per gran parte delle donne; i film porno, invece, per gli uomini.

    Ed i film strappalacrime?
    Beh, gli esperti della Cornell University, in un articolo pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine, sostengono che le pellicole tristi inducono a mangiare di più.
    In un test svolto nelle sale cinematografiche di sette città americane, nel weekend super affollato della festa del ringraziamento, è saltato fuori che chi aveva guardato una pellicola commovente aveva mangiato il 55% di pop-corn in più rispetto a coloro che avevano scelto la commedia.

    E non va meglio per quelli che, invece, amano i film d’azione:
    davanti a queste pellicole si tende a mangiare seguendo il ritmo incalzante della storia narrata, come hanno dimostrato gli stessi ricercatori in uno studio precedente.

    Ricapitolando, quindi, i film romantici generano aspettative irrealizzabili: storie grondanti passione, romanticismo, dove l’eroina, di solito un’insignificante e sfigata esponente del genere umano di sesso femminile, conduce una vita di merda fino a quando incontra il suo “principe azzurro”:
    bellissimo, sensualissimo, intrigantissimo, intelligentissimo, di successo, sicuro di se, che quando va in bagno a cagare non lascia puzza ma le delicate note profumate del patchouli.
    Ovvio che, alla fine del film, quando una pensa alla propria di vita sentimentale, quando paragona il suo uomo al “principe azzurro” del film, un minimo di sconforto arriva e si fa forte il desiderio di farla finita, cercando di morire per intossicazione acuta da alcol ingozzandosi di Mon Cherie. 

    Per i maschi, invece, le aspettative irrealizzabili le generano i film porno:
    ti immagini di finire a letto con una truccata, fisico mozzafiato, lingerie erotica, tacco 15, pronta a donarti tutti i buchi ed a supplicarti di sborrarle in faccia e, invece, ti ritrovi una con bigodini e pigiama di pile, che appena provi ad infilarle la mano sotto la felpa ruggisce:
    “cos’hai intenzione di fare? Dormi e non rompere il cazzo!”

    Tra i due, però, agli uomini va meglio:
    se un uomo vuole nel letto una bella figa, disponibile, messa giù da gara, al posto di una specie di Gabibbo coi bigodini in testa, per realizzare le aspettative del porno che ha visto il giorno prima, può sempre andare con una escort; vero che costa un po’ ma alla fine realizzi ciò che desideri.
    Per una donna, invece, è piuttosto difficile:
    un Edward Lewis (il personaggio che interpreta Richard Gere in Pretty Woman) per tutta la vita credo sia impossibile da trovare.
    Eh sì, perché di uomini belli, ricchi e affascinanti, dei veri Principi Azzurri, probabilmente ce ne sono ma per uno di loro ci sono milioni di donne pronte ad accaparrarselo, magari anche più sexy e più giovani e quindi…è una partita persa in partenza.

    Se invece di un “Principe Azzurro” per la vita vi accontentate di un “Idiota Marrone chiaro”  (mi faccio le lampade) per una notte…contattami pure: magari non è sempre così, ma dicono che “chi si accontenta gode”…